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Masticazioni perfette al primo colpo

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lavorazioni sulle Toronto: un approccio innovativo per la masticazione perfetta

Perché i ritocchi in bocca sono così frustranti?

Da parecchi anni mi occupo di lavorazioni delle Toronto e per molto tempo ho avuto la fastidiosa sensazione di non essere mai davvero soddisfatto, con l’“incazzatura” di vedere la masticazione funzionalizzata direttamente in bocca durante la consegna del dispositivo finito.

Il ritocco,  è stato a lungo considerato un dogma, . Non sembrava dipendere né dalle tecniche, né dall’esperienza del tecnico o del medico. Anche seguendo tutte le procedure canoniche—dalla modellazione in cera alla prova denti—i problemi non si risolvevano del tutto.

È davvero necessario il ritocco delle Toronto in bocca?

Fin da ragazzo, in laboratorio, mi hanno sempre detto che la masticazione si può controllare in articolatore, ma i movimenti in bocca del paziente sono tutt’altra cosa e un ritocco è inevitabile!

Questo ritocco, per me e per molti altri del settore, è stato un dogma indiscusso per anni (per alcuni lo è ancora adesso).

Non era legato a metodiche, capacità dell’operatore, particolarità dell’occlusione o malformazioni del paziente… Eppure sembrava che, seguendo ogni passaggio con cura—dalla cera alla prova denti con la placchetta in resina, come insegnano tutte le riviste—il problema migliorasse ma non si risolvesse mai del tutto.

Finché una sera tardi, tornando in macchina da una consulenza fuori regione, mi è venuta in mente un’idea nuova, semplice ma geniale. Era una soluzione che non avevo mai provato né letto da nessuna parte.

Testare nuove soluzioni per le Toronto: come ho fatto?

Così, sulla prima Toronto disponibile, ho iniziato a sperimentare. Fin da subito, alla consegna del lavoro, ho notato un netto miglioramento. Ogni problema si può risolvere!

Questo mi ha spinto a perfezionare la tecnica, facendo prove su prove, sotto lo sguardo perplesso di qualche dottore compiacente.

Ho sviluppato una placchetta avvitata: non ingombrante come una mobile senza flange o appoggi palatali (che creano falsi ingombri con i tessuti molli), robusta per resistere alle torsioni delle prove masticatorie, e senza modificare la Toronto finita. Con i giusti punti di ancoraggio sugli impianti, garantisce supporto senza fastidio.

Perché questa placchetta per Toronto è diversa dalle altre?

Questa placchetta, perfezionata nel tempo, potrebbe sembrare una cosa già vista. In realtà, racchiude sette piccoli accorgimenti e dettagli: nel mio laboratorio, su dodici persone, solo due sono in grado di realizzarla, conoscendo quei segreti e malizie affinati negli anni. Ricordo ancora la soddisfazione alla prima consegna con questa nuova tecnica! Lo sguardo incredulo del dottore, dopo aver chiesto alla paziente: “Come la sente toccare?”, e non fidandosi, giustamente, della sua risposta positiva, ha voluto provare anche con l’utilizzo delle diverse cartine articolari per confermare, nella sua mente, che era effettivamente tutto a posto. È stato impagabile!

Poi un leggero ritocco con la Shimstock su un quarto…ma stavamo usando una carta da contatto a 8 micron, un bel risultato.

Devo dire che poi con il passare degli anni e con l’accrescere di continua esperienza, abbiamo introdotto nel Protocollo Toronto Negri altre piccole e sensibili correzioni ed accorgimenti, che ci hanno portato a poterti tranquillamente, ed in modo affidabile, consegnarti una Toronto ottimale dal punto di vista masticatorio.

Questa placchetta è stata la svolta che mi ha fatto pensare ed affermare di poter risolvere ogni problema che si possa palesare sulle Toronto.

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  • Non dovrai più tagliarle, perdendo tempo e soldi con sedute inaspettate e aggiuntive;
  • Non effettuerai più fastidiosi ritocchi di masticazione alla consegna del lavoro finito;
  • Riceverai i complimenti che meriti dal paziente e far in modo che diffonda il passaparola positivo e ti consigli ad altri pazienti;

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